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Aggressione a La Cava, il caso non è ancora chiuso

Il caso dell’aggressione subìta il 22 maggio a Viterbo dal presidente amaranto Giorgio La Cava, prima della gara di ritorno dei quarti di finale play-off, non è ancora chiuso. In primo grado il tribunale federale nazionale aveva stangato Luciano Camilli, figlio del patron Piero nonché vicepresidente gialloblu, squalificandolo fino al 30 giugno 2024. Alla società era stata anche inflitta un’ammenda di 30mila euro. La motivazione fu questa.”Perché, antecedentemente all’inizio della gara, in prossimità del tunnel che conduce agli spogliatoi, aggrediva prima spingendolo alle spalle e poi con calci alle gambe, il Presidente dell’Arezzo Sig. Giorgio La Cava. Successivamente, raggiunta l’estremità opposta del tunnel, aggrediva nuovamente il Sig. Giorgio La Cava colpendolo con estrema violenza con un pugno al capo. Il Signor La Cava cadeva a terra, accusando un malore e veniva soccorso dai sanitari in servizio presso l’impianto (avvisati dal delegato di Lega). Prestate le prime cure sul posto, veniva successivamente trasportato con ambulanza in ospedale per ulteriori accertamenti (r.proc.fed.,r.c.c.,)”.

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