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Lutto nella chiesa tifernate, è morto don Celestino Vaiani

E’ morto presso la residenza “San Francesco di Sales” di Città di Castello, dove da qualche mese si era ritirato, é morto mons. Celestino Vaiani. Nel darne l’annuncio il Vescovodi Città di Castello ed il clero diocesano, insieme a quanti lo hanno sempre amorevolmente custodito, esprimono sentimenti di profonda gratitudine al Signore per il lungo ministero pastorale del suo servo buono e fedele che ha servito la Diocesi con intelligenza sapiente e colta. Don Celestino Vaiani era nato a Leoncini (nei pressi di Mercatale nel comune di Cortona – Arezzo) il 7 aprile 1927. Era stato ordinato prete il 29 giugno 1950. Subito dopo l’ordinazione – come lui stesso scrive nel libro “Come eravamo mezzo secolo fa”  – si iscrisse per ordine del vescovo, mons. Filippo Maria Cipriani, all’università “La Sapienza” di Roma. Forte del titolo accademico conseguito é stato docente nella scuola statale e poi preside del liceo sociopsico-pedagogico “San Francesco di Sales” di Città di Castello.Dal 1978 é presidente del Capitolo Cattedrale ed è autore delle seguenti pubblicazioni:- L’Abbild-Theorie in G. Lukàcs (L’Aquila, 1971);- Tra l’assurdo e il mistero (Brescia, 1979);- Tra disperazione e speranza (Brescia, 1980);- Il canto del viandante (Fossano, Cuneo, 1982);- La nostra eredità (Città di Castello, 1988);- F. A. Mondelli (1755- 1825), un contemporaneo (Città di Castello, 1992);- La Cattedrale tifernate e il suo museo – guida storico-artistica (Città di Castello, 1992);-Alla Frontiera 2000 (Città di Castello, 2000)- Donnino, contemporaneo dell’avvenire (Città di Castello, 2004)- Come eravamo mezzo secolo fa (Città di Castello, 2013). In quest’ultima pubblicazione don Celestino ricordava la sua attività a servizio della gioventù castellana ed i numerosi campeggi svolti ogni anno in montagna in condizioni a dir poco precarie per la mancanza di rapidi mezzi di comunicazione. “I responsabili e i giovani hanno potuto sperimentare la verità di quanto scrive il prestigioso J. W. Goethe: “i monti sono maestri”. Offrivano un magistero, più prezioso nell’epoca del boom economico italiano, che tendeva a promettere tutto ai giovani inesperti e a farli rifuggire da una vita impegnata, che richiede inevitabilmente sacrifici”. É stato Delegato vescovile “ad omnia” dal 1982 al 1984, più volte membro del consiglio presbiterale e della commissione diocesana d’arte sacra. É stato cappellano delle suore Figlie di San Francesco di Sales.Nel 2000 era stato nominato “protonotaro apostolico soprannumeraro” .La camera ardente si trova presso la chiesa di Sant’Agostino in via Cacciatori del Tevere 10 (chiesa delle suore Salesiane).  La salma sarà quindi traslata nella Cattedrale di Città di Castello dove venerdì 22 febbraio alle ore 14.30 saranno celebrate le esequie. La salma sarà tumulata nel cimitero di Leoncini.

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