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Porta Sant’Andrea celebra la Leggenda di Franco Ricci

Porta Sant’Andrea: “Franco Ricci, la leggenda”, il Quartiere ricorda Gianfranco Ricci nel 50° dell’arrivo ad Arezzo. “Franco Ricci, la leggenda”. Sono passati 50 anni dall’arrivo di Franco Ricci nel mondo della Giostra, esattamente dall’agosto del 1968, ed è per questo che il Quartiere di Porta Sant’Andrea, con la collaborazione dell’Istituzione Giostra del Saracino e della Fondazione Arezzo Intour, ha deciso di ricordarne le gesta.Lo farà grazie ad una serie di eventi organizzati dal Comitato Giovanile del Quartiere con il supporto del Consiglio direttivo, che già nel 2006 intitolò le scuderie in località Peneto a nome  dell’indimenticato cavaliere che ha portato in San Giusto la bellezza di nove lance d’oro.Il primo appuntamento è la mostra fotografica e documentaria in omaggio alla memoria di Ricci, la cui presentazione è in programma per giovedì 22 novembre ore 21.30 presso la Sala d’Armi “Enzo Piccoletti”, in Palazzo San Giusto, via delle Gagliarde 2. Negli spazi del Quartiere saranno esposte decine di foto che ripercorrono la carriera de “il Bello”, così chiamato ad Arezzo, dal 1968 al 1990.Il secondo atto delle celebrazioni, in programma per domenica 2 dicembre dalle ore 10.30, vedrà protagonista  il Rione Rosso di Faenza con l’esibizione del proprio gruppo Musici e Sbandieratori per le strade del centro storico di Arezzo. Una presenza, quella della compagine faentina, che ribadisce una storica amicizia tra Sant’Andrea e il Rione dove Gianfranco Ricci ha vinto 10 Palii del Niballo.La StoriaGianfranco Ricci, nato a Faenza il 27 maggio 1942, è stato uno dei più grandi cavalieri d’Italia. Famoso per la bravura a cavallo e per l’estro con la lancia, “Franco” ha scritto pagine indelebili di storia riportando vittorie a Faenza, Arezzo, Ascoli, Servignano, Foligno, Narni, San Gemini, Pistoia, Ravenna, Ferrara, Pistoia, Monterubbiano e Castel Del Rio, città dove ricorrono le tradizioni del Palio, della Giostra e della Quintana. Nella sua città natale, dopo l’esordio nel 1961, ha vinto il primo scontro agli anelli il 29 giugno del 1962, vittoria che darà vita ad una lunga serie di trionfi che lo vedrà protagonista assoluto al Palio del Niballo con i colori del Rione Rosso: nella pista dello stadio comunale “Bruno Neri” di Faenza ha ottenuto, infatti, la bellezza di 10 successi con cinque cavalli diversi.L’estro di questo cavaliere, il cui nome iniziò a riecheggiare tra gli ambienti di giostra, fu il motivo che spinse la dirigenza di Porta Sant’Andrea a fare un giro di ricognizione nella città romagnola nel luglio del 1968. Soprannominato “il Bello”, Ricci esordì in piazza il 1 settembre del 1968 in coppia con Tripoli Torrini e fu subito successo, la vittoria, infatti, andò a Porta Sant’Andrea. Per il grande “Tripolino” fu il 15esimo successo della sua gloriosa storia, record tutt’ora imbattuto, mentre per Ricci fu la prima delle 11 lance d’oro che alzerà al cielo nel torneamento aretino, di cui 9 con la croce Sant’Andrea cucita addosso.Dopo quello storico trionfo, Franco Ricci otterrà negli anni Settanta altre quattro vittorie (6 settembre 1970, 7 settembre 1975, 5 settembre 1976 e 23 giugno 1978), la prima con Vittorio Zama e le altre tre con Vincenzo Verità. Dopo una parentesi in Porta Crucifera tra il 79′ e l’85’ dove firmò assieme a Gabriele Tabanelli il cappotto del 1980, nel 1987 fu autore e protagonista del primo cappotto della storia bianco verde. Memorabile l’edizione del 6 settembre in cui Franco colpì il quattro rompendo la lancia.Franco Ricci conquistò altre due vittorie, nel 1989 e nel 1990, in coppia con Martino Gianni. Quella del 2 settembre 1990 fu la 22esima edizione disputata con i colori di Porta Sant’Andrea, all’età di 48 anni.  Il15 aprile 1998, periodo in cui era tornato nel Rione Rosso di Faenza come allenatore di Willer Giacomoni, morì improvvisamente per un infarto, a soli 56 anni. Nella sua lunga carriera Franco ha totalizzato sessanta vittorie nei più svariati torneamenti che lo hanno reso celebre in tutta Italia.Franco Ricci non è stato solo un grande giostratore ma anche un grande uomo. Per questo le scuderie del Quartiere di Porta Sant’Andrea, il 27 agosto 2006, sono state intitolate a suo nome, nel ricordo di lunghe e memorabili gesta.

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