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Il processo sul crack Etruria udienza nel dettaglio

Partito in Tribunale ad Arezzo il maxi processo per il crack di Banca Etruria, circa duecento le nuove richieste di costituzione di parte civile per un numero complessivo che supera le 2500. Tra queste quella della vedova del pensionato di Civitavecchia Luigino D’Angelo suicida il 28 novembre del 2015. La vedova, ha spiegato il legale che l’ha rappresentata in occasione dell’udienza odierna, ritiene che la morte del marito derivi dalla bancarotta dell’istituto aretino con la conseguente perdita di azioni e subordinate. Altra parte civile eccellente il comune di Arezzo che, rappresentato dall’avvocato fiorentino Lorenzo Zilletti, chiede i danni non solo materiali ma anche di immagine per l’aurea negativa che la città ha assunto dopo il crack della banca e l’azzeramento dei risparmiatori. A chiedere di costituirsi parte civile anche le associazioni di consumatori Adusbef e Federconsumatori ( per altre posizioni oltre al migliaio già presentato) nonché Banca Cis di San Marino. In aula non erano presenti i 25 imputati. Prossima udienza, per esaminare le richieste di parte civile il 19 aprile. Da settembre il presidente del collegio del Tribunale di Arezzo Gianni Fruganti ha stilato un calendario che prevede udienza ogni venerdi dato l’alto numero di testimoni, sistemati in ben due aule attrezzate con un maxi schermo.

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