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Castelsecco, archeologia e natura alle porte di Arezzo

Quella che vi consiglio oggi è una domenica pomeriggio da trascorrere presso l’area archeologica di Castelsecco, passeggiando attraverso le colline aretine. Questo tipo di attività è adatta a tutti e può essere  particolarmente interessante per le famiglie con bambini. Il parco di Castelsecco possiede infatti un vasto prato, dotato anche di tavoli e panche all’aperto vicino alla chiesetta Babbini-Giusti recentemente restaurata ad opera dell’associazione Castelsecco.

L’auto può essere comodamente lasciata presso il parcheggio del ristorante che si trova in località Stoppe d’Arca. Da qui può essere raggiunto a piedi il parco archeologico, seguendo il sentiero 549 del CAI che si sviluppa nella strada che sale alla sinistra del ristorante. Il sito si eleva a 424 metri sul livello del mare e regala un notevole affaccio panoramico verso il lato Sud-Est di Arezzo.

Gli studi archeologici hanno accertato che la zona fosse frequentata fin dal periodo arcaico e che in epoca ellenistica fosse stata oggetto di un grande intervento edilizio che portò alla costruzione del santuario e del muro monumentale di sostegno, che costituisce la più maestosa delle rovine attualmente visibili al visitatore. La zona continuò ad essere utilizzata in epoca romana, medievale e moderna, ma a partire dal XIX sec. fu adibita a coltivazioni agricole con massicci interventi di spietramento e fu inoltre vittima di vandalismi e usi impropri.

Anticamente il sito era una zona cultuale, e proprio nell’altura sommitale si ergeva un tempio a pianta rettangolare. Nell’estremità Sud sono stati invece stati ritrovati i resti di un teatro, dalle cui gradinate gli spettatori potevano assistere non solo allo spettacolo scenico, ma anche a quello paesaggistico che si realizza attraverso le dolci linee collinari della campagna aretina. Rinvenimenti archeo-architettonici hanno confermato il carattere cultuale anche del complesso teatrale.

Nell’area di Castelsecco sono stati portati alla luce degli ex-voto rappresentanti bambini in fasce, che attestano la presenza di un culto di una divinità femminile legata alla nascita e alla fertilità. Un’iscrizione in etrusco dedica poi il tempio, appunto, a una divinità femminile e a Tinia, supremo dio etrusco, corrispondente al greco Zeus e al romano Giove.

I più volenterosi fra i miei lettori potranno proseguire la loro passeggiata fino alle prime propaggine cittadine, seguendo sempre il sentiero CAI che attraversa l’uliveto che digrada lungo tutta la collina, raggiungendo da ultimo la località Soldino. Le belle forme della campagna, degli alberi coltivati e i colori della Toscana novembrina faranno sicuramente da piacevole cornice alla vostra camminata. Una volta giunti al termine del sentiero potrete tornare all’altura di Castelsecco realizzando una circolare che risale la collina per un diverso cammino. Una volta raggiunto lo stadio si incontra infatti il sentiero 549A, che potrà riportarvi indietro.

Infine, chi volesse completare la giornata all’insegna della storia e della cultura, magari quando ormai le ore di luce che ci concede la stagione autunnale si sono spente, potrebbe visitare il museo archeologico Mecenate di Arezzo. Il museo conserva, fra le altre cose, i reperti rinvenuti a Castelsecco, ed è aperto tutti i giorni fino alle 19.30; l’ingresso, come per tutti i musei statali, è gratuito la prima domenica del mese, giorno, oltretutto, della Fiera Antiquaria.

 

*#TeletruriaGiovani è un nuovo progetto coordinato da Teletruria, nato dalla volontà di dare voce ai giovani. Il team di #TeletruriaGiovani è formato esclusivamente da ragazzi under 40 non giornalisti che, per il gusto di scrivere e per la passione di condividere le loro esperienze, hanno deciso di curare delle rubriche tematiche. I ragazzi sono tutti volontari e scelgono in autonomia i temi su cui scrivere.

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