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L’Arezzo pronto a giocare la partita decisiva. Quella più importante

C’è in ballo tutto. La storia, la tradizione, i sentimenti e la passione. Nelle mani del collegio giudicante si decide il destino non solo di una stagione iniziata con i tormenti e proseguita con le illusioni. All’Arezzo Calcio servono 372mila euro per arrivare al traguardo minimo. Le istanze fallimentari presentate non danno scampo alla società e ai disegni contorti della Neos che pensa di giocare ancora la partita a sua favore. Ha solo una carta il consorzio che nella capitale ha la sua sede in un garage, presentare un assegno cospicuo con 9 zeri e chiudere la falla che è stata aperta da chi ha gestito l’Arezzo calcio negli ultimi anni. Orgoglio Amaranto si è opposta con tutte le sue forze a questo disegno che mira a desertificare la passione di una città. Le cordate maltesi restino pure alla Valletta, qui deve essere ricostruito tutto. Il sindaco ha fatto il suo ultimo appello. La scorsa settimana Paolo Bertini disse al nostro Caffè Bollente che era tutto a posto. Poi qualcosa deve essere successo se Ghinelli è stato costretto ad uscire allo scoperto e fare un nuovo appello. La disponibilità di Pieroni e il gesto di Pupo hanno avuto un notevole impatto. Ii soldi necessari serviranno a garantire il pagamento degli stipendi. Se i giudici concederanno l’esercizio provvisorio, come tutti ci auguriamo, domenica la squadra – a detta del segretario generale della Lega di C Ghirelli – sarà in campo a Viterbo. Ma è la stesura della sentenza che preoccupa. I tempi potrebbero essere più lunghi, e c’è il rischio che la partita slitti ancora.

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