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Jananìa, la madre-sposa dei marinai, che prima o poi, durante una tempesta li strapperà alla vita..

Questo romanzo narra la storia di Guma e Livia: una storia d’amore e di mare. La suggestione poetica complessiva dell’opera, ritmata dalle musiche e dalle liriche di Doryval Caimmi e scritta nell’ormai lontano 1936 da un autore che mostra, parola dopo parola, il proprio talento. Amado, dà vita a una galleria di personaggi che hanno un’autenticità imperfetta, perché sono vinti da passioni travolgenti e tormentati dai sensi di colpa. Personaggi con valori, ambizioni e sogni che probabilmente resteranno tali. Ed anche il mare, a ben guardare, finisce per diventare un personaggio,  perfetta sintesi di una Madre Natura che non è sempre benigna, eterno mistero per autori e poeti. In verità, il romanzo fa molti riferimenti ad altri pescatori famosi, cita in modo esaustivo i Santi del Candomblé e descrive nel dettaglio la vita miserrima della “gente di mare”. E, più in generale, la figura del proptagonista incarna la figura romanticizzata ed un po’ eroicizzata del maestro di saveiro che si guadagna di che vivere quotidianamente e del contesto portuale, distinto da quello dei cittadini di Bahia, in cui vive il popolino marinaro. Alcuni personaggi secondari come Mastro Manuel e MariaClara, con il loro saveiro Viajante sem Porto, compaiono anche in molti altri romanzi di Amado, come Jubiabá, Santa Barbara dei fulmini. Sentire raccontata da Jorge Amado la storia del barcaiolo Guma e della sua giovane sposa Livia e degli altri abitanti del porto di Bahia, è come sentirla raccontata da un marinaio in carne ed ossa, con la sua chitarra, in una notte di Luna piena quando, la Madre D’Acqua, Jananìa, stende i suoi capelli d’oro sulle acque marine. L’autore, come testimonia la sua attività politica, ha i piedi ben saldi nella terra della crudele realtà, dove i barcaioli sono sottopagati e destinati a morire nel mare, i bambini costretti a lavorare, e le donne a vivere nell’ansia di non veder più tornare i propri amati da un viaggio a bordo dei loro saveiros. Mar Morto è anche, quindi, un libro denuncia della triste condizione umana. L’amore è il motore del cambiamento: l’amore tra gli uomini, l’amore tra uomo e donna, tra Guma e Livia, un amore carnale e passionale, che cambierà le tradizioni, le leggi del porto.

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