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Pieroni conferma: i soldi ci sono. In extremis trovata la soluzione

”E’ tutto ok, ce l’abbiamo fatta”. Ermanno Pieroni ieri sera, mentre lasciava palazzo Cavallo, ha confermato che la raccolta fondi del Comune è arrivata a 372mila euro. Con qualche affanno, con qualche patema d’animo, ma alla fine l’obiettivo è stato centrato: oggi l’Us Arezzo onorerà la scadenza fissata dalla Lega, eviterà deferimento e penalizzazione e si rimetterà in carreggiata, garantendosi la prosecuzione dell’esercizio provvisorio e la possibilità di terminare regolarmente il campionato.L’amministrazione comunale ha bussato a tante porte nell’ultimo periodo: qualcuna è stata aperta, qualcuna socchiusa, qualcun’altra è rimasta sbarrata. Il sindaco, come annunciato, nei prossimi giorni renderà noti i nomi delle aziende che hanno contribuito a salvare la società amaranto, rispondendo all’appello accorato lanciato da palazzo Cavallo.L’andazzo, comunque, era noto da un po’: proprio Ghinelli aveva rivelato che gli imprenditori aretini disposti a versare un contributo sul conto corrente erano interessati soltanto a una sponsorizzazione esterna. L’acquisizione di quote sociali, una volta che lo scenario lo consentirà, è nei progetti degli investitori di fuori provincia, uno dei quali, Giorgio La Cava, è stato il maggior finanziatore di questa delicatissima fase.Dal punto di vista tecnico, la giornata odierna sarà frenetica e fondamentale. Stamani è previsto l’arrivo in città dei due curatori, Lucio Francario e Vincenzo Ioffredi, due professionisti estranei al contesto territoriale e proprio per questo ritenuti più idonei a svolgere il mandato. Saranno loro a gestire le operazioni bancarie necessarie per il trasferimento dei soldi raccolti dall’amministrazione e da Orgoglio Amaranto su un nuovo conto corrente gestito dalla curatela. Da lì poi partiranno i bonifici per tesserati e dipendenti: un iter che consentirà alla squadra di scendere in campo domani sera a Viterbo, fugando una volta per tutte lo spettro dello sciopero paventato a suo tempo dall’Aic.

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