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La rete, la legge e il cyberbullismo

La legge nazionale sul cyberbullismo approvata alla Camera all’unanimità il 17 maggio di quest’anno nasce da una riflessione importante sul caso di prima vittima di cyberbullismo accertata nel 2013 . Nella notte tra il 4 e il 5 gennaio Carolina, 14 anni, si lancia dal balcone di casa. Nella sua lettera d’addio, che negli anni è diventata il simbolo della lotta all’indifferenza contro il bullismo, Carolina scrive che «le parole fanno più male delle botte» e denuncia uno a uno i ragazzi artefici di questa vicenda dall’epilogo tragico. Ancora oggi l’Osservatorio nazionale adolescenza, sottolinea in uno studio dal titolo ‘Nella rete della rete’, condotto su un campione di 11.500 adolescenti dagli 11 ai 19 anni, distribuiti su tutto il territorio nazionale, che “il vero problema dei ragazzi oggi sono le chat di messaggistica istantanea, i famosi gruppi su WhatsApp che sono utilizzati in modo improprio sin dalle scuole elementari, non solo dai genitori, ma anche dai bambini, diventati terreno fertile per i baby cyberbulli che agiscono indisturbati sotto gli occhi ciechi dei genitori, ignari di ciò che accade all’interno dei loro telefoni. Non ci dobbiamo, quindi, stupire se dagli 11 ai 13 anni di età, 1 adolescente su 10 subisce cyberbullismo, rispetto all’8,5% dai 14 ai 19 anni”.

Il 33 per cento degli episodi di cyberbullismo, secondo lo studio dell’Osservatorio, è di tipo sessuale. E si lega ad esso un altro fenomeno insidioso della rete: il sexting. La pratica di condividere foto intime e video coinvolge il 6 per cento dei preadolescenti dagli 11 ai 13 anni, di cui il 70 sono ragazze, e di 1 adolescente su 10 dai 14 ai 19 anni ragazzini. Per il Sindacato medici pediatri di famiglia “i ragazzini e gli adolescenti sono sempre più iperconnessi.Stiamo assistendo a un calo vertiginoso dell’età di utilizzo dei dispositivi tecnologici.Oggi il 98 per cento dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni possiede uno smartphone personale. Tra i ragazzini della fascia 11-13 anni, l’età media di utilizzo della tecnologia informatica è scesa di un anno per quanto riguarda l’uso del primo cellulare, l’accesso a internet e l’apertura del primo profilo social che si aggira intorno ai 9 anni, rispetto a 4-5 anni fa”.

La legge 71, in analogia con quanto succede per lo stalking, nel caso accadano episodi di ingiuria, diffamazione, minaccia o trattamento illecito attraverso la rete di dati personali, prevede che il cyberbullo sia solennemente ammonito dal questore, alla presenza di almeno un genitore, con l’invito a non perseguitare nelle condotte vessatorie che gli siano state contestate. La nuova procedura prevede anche la possibilità di sporgere querela da parte del danneggiato, per mezzo di avvio di una procedura penale per contrastare il cyberbullismo. Inoltre il minore almeno quattordinenne potrà richiedere personalmente al gestore del sito o del social la rimozione dei contenuti pubblicati in rete.

Questa legge cosi come approvata sottolinea l’importanza della formazione continua e del sostegno necessario che gli adulti devono offrire come guide di riferimento ai giovani, evidenziato l’aspetto di riflessione e presa di responsabilità necessaria sia per il bullo che per la vittima in direzione di una promozione di una cultura consapevole e socialmente responsabile che ad oggi ci impone di osservare e intervenire puntualmente su questo fenomeno.

www.elisamarcheselli.it

 

*#TeletruriaGiovani è un nuovo progetto coordinato da Teletruria, nato dalla volontà di dare voce ai giovani. Il team di #TeletruriaGiovani è formato esclusivamente da ragazzi under 40 non giornalisti che, per il gusto di scrivere e per la passione di condividere le loro esperienze, hanno deciso di curare delle rubriche tematiche. I ragazzi sono tutti volontari e scelgono in autonomia i temi su cui scrivere.

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